Coro Ratisbona: 547 bambini vittime di abusi

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Sono almeno 547 i bambini che, tra il 1945 e l’inizio degli anni ’90, hanno subito violenze nel coro del Duomo di Ratisbona,  il più antico coro di voci bianche del mondo e che fu anche diretto dal fratello del Papa emerito Benedetto XVI, Georg Ratzinger. A fornire questi numeri è stato l’avvocato Ulrich Weber, incaricato dalla Chiesa di far luce sullo scandalo, nel documento finale in cui indica che, tra il 1945 e l’inizio degli anni ’90, 500 bambini e ragazzi subirono violenze corporali e 67 violenze sessuali, in alcuni casi entrambe. L’indagine ha permesso di identificare 49 responsabili, anche se difficilmente ci saranno processi perchè i reati sono prescritti. nel precedente rapporto del gennaio 2016 Weber aveva riferito solo di 231 casi di abusi e maltrattamenti, con stupri, percosse e privazione del cibo.

Stando al documento, 500 bambini hanno subito violenze corporali, e 67 anche violenze sessuali. Secondo Weber 49 colpevoli sono stati identificati. Per decenni secondo il rapporto si sarebbe creato un “sistema della paura”, con percosse e abusi sessuali. Fra le esibizioni più famose dei Regensburger Domspatzen (i “passeri” del Duomo di Ratisbona fondati mille anni fa), quello per la presa di possesso del titolo di arcivescovo di Monaco del fratello, quello per la visita di Elisabetta II nel 1978 e per quella di Giovanni Paolo II nel 1980.

“Le vittime – si legge nel nuovo rapporto sulla vicenda – hanno descritto i loro anni di scuola come una prigione, come l’inferno e come un campo di concentramento. Molti si ricordano di quegli anni come il periodo peggiore della sua vita, caratterizzato da paura e violenza”. Dopo le denunce degli anni scorsi, la diocesi ha iniziato a cooperare con l’inchiesta sugli abusi lo scorso anno e dovrà pagare un indennizzo di 20mila euro a ciascuna vittima, in maggioranza, alunni della terza e quarta elementare.

Il fratello del papa emerito Benedetto XVI, Georg Ratzinger, è stato direttore del coro per trenta anni, tra il 1964 e il 1994. “Se fossi stato a conoscenza dell’eccesso di violenza utilizzato, avrei fatto qualcosa (…) Mi scuso con le vittime”, disse Georg Ratzinger in un’intervista del 2010 alla stampa tedesca, ammettendo comunque di aver anche lui dato qualche schiaffo durante i primi anni da direttore.

Nella conferenza stampa l’avvocato Weber ha attribuito a Georg Ratzinger la responsabilità di “aver chiuso gli occhi e non aver preso misure a riguardo”. I principali responsabili delle violenze e degli abusi sono stati individuati nel direttore della scuola e del suo vice, ma nel rapporto si punta il dito contro una “cultura del silenzio” che ha spinto molti della gerarchia ecclesiastica a tacere sulle aggressioni nei confronti dei minori per difendere il nome dell’istituzione.

Nel rapporto viene poi criticato il modo in cui il cardinale Gerhard Ludwig Müller, che era vescovo di Ratisbona nel 2010, ha gestito la vicenda subito dopo le prime denunce, criticando in particolare il fatto di non aver cercato il dialogo con le vittime.

Per

gli abusi due religiosi erano già finiti davanti alla giustizia tedesca: si tratta di un ex insegnante di religione e vicedirettore dell’omonimo ginnasio-liceo, cacciato nel 1958, e di un ex direttore del convitto condannato nel 1971. Entrambi sono morti nel 1984.

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