NBA, DURANT DOMINA I CLIPPERS. SPURS E NUGGETS A GARA 7

Dopo la debacle di gara 5 in tanti, dalle parti di Oakland, avevano cominciato a preoccuparsi sul serio. La caduta dei giganti, sferragliati a più riprese dai fendenti di uno dei migliori Danilo Gallinari di sempre, di un Montrezl Harrell dominante sotto le plance e di un Lou Williams che quando si alza dalla panchina vede più rosso di un toro, aveva fatto atterrare i Golden State Warriors su un terreno insidioso quanto una sabbia mobile. Una gara 6 giocata allo Staples Center di Los Angeles, la tana dei Clippers e di un gruppo che ha cominciato a credere con legittimità ad un possibile golpe. La paura non deve aver però assalito il sistema nervoso di Kevin Durant, che dopo i 45 punti di gara 5 ha deciso di ritoccare le cifre al rialzo nel sesto capitolo: 50 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e tantissima classe supportata da quelle braccia chilometriche che lo rendono, semplicemente, unstoppable. I guerrieri hanno scacciato i fantasmi della rimonta sconfiggendo i Clippers 129-110 e si sono assicurati un posto alle semifinali di conference, dove ad attenderli troveranno gli Houston Rockets del “Barba” James Harden, in quella che si preannuncia come una serie da coltello tra i denti.

Sempre ad ovest, nella parte bassa del tabellone i Portland Trail Blazers, già qualificati dopo l’eliminazione inflitta agli Oklahoma City Thunder grazie alla tripla da dieci metri scagliata da Damian Lillard sulla sirena di gara 5, assisteranno dal divano alla sfida che decreterà il nome dei loro prossimi avversari. Nuggets e Spurs, infatti, si giocheranno l’ultimo posto rimasto in semifinale nella cruciale gara 7 del Pepsi Center di Denver. I 213 centimetri di talento e QI cestistico di Nikola Jokic, combinati con l’esplosività di Jamal Murray, faranno da contraltare alla tecnica di LaMarcus Aldridge nel pitturato e all’estro DeMar DeRozan sul perimetro. In uscita dalla panchina per gli speroni il nostro Marco Belinelli, pronto a sfruttare una doppia uscita o dei blocchi stagger per punire la difesa avversaria a suon di triple.

Il tiro di Damian Lillard con cui i Blazers hanno eliminato OKC

Nella Eastern Conference gli abbinamenti sono già completi. Stanotte si giocherà gara 1 di semifinale tra Toronto Raptors e Phladelphia 76ers, due squadre che nel primo turno hanno domato rispettivamente Orlando Magic e Brooklin Nets, con entrambe le serie conclusesi sul 4-1. Nei confronti in regular season tra i due team, su quattro partite in tre occasioni hanno prevalso i canadesi: 129-112 nella prima sfida stagionale,113-102 nella seconda e 119-102 nella terza. L’unico urrà di Philadelphia risale allo scorso 22 dicembre, quando Joel Embiid e compagni dominarono con un secco il 126-101 su dei Rapotrs gravati da diverse assenze. I roster delle due squadre sono cambiati sensibilmente nel corso dell’annata, facile prevedere delle partite differenti rispetto alle precedenti, non solo per la differente posta in palio. Nell’ultimo confronto tra Sixers e Raptors, andato in scena il 5 febbraio, non erano ancora presenti Tobias Harris per i Sixers e Marc Gasol per i Raptors, pedine divenute presto di fondamentale importanza nelle rispettive rotazioni. La serie si preannuncia lunga, combattuta e contaminata da molteplici adeguamenti tattici, difficile prevedere un epilogo prima di gara 6.

Domenica 28 scenderanno sul parquet anche i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo e i Boston Celtics di Kyrie Irving. Le due franchigie sono entrambi reduci da uno sweep al primo turno rifilato a Detroit e Indiana, un fattore che consente a entrambe di presentarsi ai nastri di partenza con una buona dose di energie. I Boston Celtics allenati da Brad Stevens sono un’orchestra che suona a meraviglia: una distribuzione di possessi e una molteplicità di soluzioni che negli ultimi anni sono andate via via perfezionandosi, specie in concomitanza della post season. Sull’altro fronte i Milwaukee Bucks, che in stagione regolare hanno viaggiato ai mille all’ora, guadagnandosi il miglior record della Eastern Conference. Oltre al già citato Giannis, la coppia d’esterni formata da Khris Middelton ed Eric Bledsoe tenterà di allargare il range delle soluzioni per levare ogni punto di riferimento agli avversari. Nella sfida in panchina con Stevens, sarà interessante vedere cosa disegnerà sulla lavagna coach Budenholzer per scardinare gli adeguamenti difensivi dei Celtics. “Difesa” potrebbe essere la parola chiave della serie, ma il verdetto, come sempre, spetterà al campo.

 

Mauro Manca

Appassionato di sport e cinema. Scrivo per esigenza e credo in un'informazione libera e leale, amo raccontare storie che intrecciano il tessuto sportivo a quello sociale e politico.

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