Formula 1, Lewis Hamilton in scia ai numeri di Michael Schumacher

È sempre difficile mettere a confronto piloti di epoche diverse. Però quando i numeri iniziano a diventare importanti, forse qualche paragone si può anche fare. Lewis Hamilton, con cinque titoli mondiali all’attivo, è senz’ombra di dubbio il più vincente della Formula 1 contemporanea. E si sta avvicinando a grandi passi alle cifre del sette volte iridato Michael Schumacher, fino a questo momento il migliore in assoluto.

Nel 2004, a Silverstone, Michael Schumacher aveva ottenuto l’80esima vittoria della carriera. E sulla stessa pista, nel 2019, Lewis Hamilton è riuscito a raggiungere la stessa cifra tonda. Il tedesco ci era arrivato dopo 204 gare, mentre, all’inglese ne sono servite 239. Fatto sta che Hamilton, a oggi, ha vinto il 33,47% dei gran premi disputati. Le sue cifre sono migliorate notevolmente con l’approdo in Mercedes nel 2013, dato che dopo un mondiale e 21 vittorie nelle prime sei stagioni in McLaren, con le Frecce d’Argento sono arrivati quattro titoli (e mezzo) e la bellezza di 59 successi.

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A metà del campionato 2019, Hamilton si trova così a 11 lunghezze di distanza dalle 91 affermazioni, 72 in Ferrari, di Schumacher, su 308 gare. Una media del 29,54% che salirebbe al 36,4%, togliendo le 58 partenze del tedesco nella sua seconda carriera al volante della Mercedes. Le sue cifre, fermandosi alla prima esperienza da pilota, sarebbero dunque ancora migliori rispetto a quelle del pilota inglese. Hamilton ha oggi 34 anni e ha ancora tempo per battere tutti i record. Schumacher aveva lasciato la Ferrari nel 2006, a 37 anni, ritirandosi poi definitivamente a 43.

Ma ovviamente il primato più importante da raggiungere, e possibilmente da battere, più delle vittorie, è quello dei titoli mondiali. Schumacher ne ha conquistati sette: due in Benetton, 1994-1995, e cinque di fila in Ferrari nel periodo 2000-2004. Hamilton è al momento a quota cinque: nel 2008 in McLaren e poi le quattro affermazioni al volante della Mercedes, 2014-2015-2017-2018. Quest’anno sembra non avere rivali, dato che il più vicino a lui in classifica è il compagno di squadra Valtteri Bottas, e il sesto titolo dell’inglese potrebbe già essere una formalità.

Nel 2020 il regolamento non cambierà, Hamilton sarà ancora in Mercedes e le squadre avversarie forse non si avvicineranno. Dunque, l’anno prossimo potrebbe esserci il pareggio con Schumacher a quota sette mondiali. Se dovesse vincere tutte le 11 gare rimanenti alla fine del campionato 2019, Hamilton potrebbe già raggiungere i 91 successi del sette volte iridato. Ma è chiaro che sarebbe più fattibile entro la prossima stagione. Altro record da eguagliare e battere a breve riguarda i piazzamenti a podio. I 155 di Schumacher non sono così lontani, dato che Hamilton è ora a 143.

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Differente, invece, la situazione riguardante i giri più veloci in gara. Perché l’inglese è ancora parecchio staccato dal tedesco: 43 per Hamilton contro i 77 di Schumacher. Un record, invece, è già stato battuto. Nel 2017, con il miglior tempo nelle qualifiche di Monza, il cinque volte campione del mondo è diventato il più grande poleman di sempre, battendo le 68 del sette volte iridato. Oggi Hamilton è già arrivato a quota 86, e data la sua forte affinità con il giro secco potrebbe pure passare in tripla cifra nel giro di pochi mesi.

Per i tifosi ferraristi, molto probabilmente, Michael Schumacher resterà in eterno il miglior pilota di sempre della Formula 1. Ma non si può negare che Lewis Hamilton lo stia raggiungendo, e sorpassando a breve, praticamente in tutto. Fra la fine di questo campionato e la prossima stagione potrebbe diventare ancora più grande. Peccato che lo stia facendo vestito d’argento Mercedes. Ma forse per essere riconosciuto il migliore in assoluto anche l’inglese dovrà passare da Maranello.

 

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