Di Maio: «Siamo il perno della legislatura». Salvini non esclude un’alleanza

«Prima il metodo, poi i nomi», così il capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, che ancora una volta ha detto ‘no’ a eletti «condannati o sotto processo» all’interno del Parlamento. «Dei ministri si parla con il Presidente della Repubblica, dei temi con i partiti politici», ha aggiunto.  «Il M5S è il perno della prossima legislatura», ha poi ribadito nel suo discorso di apertura all’assemblea dei 112 senatori pentastellati eletti.  Intanto, il Movimento ha fatto sapere che nominerà Danilo Toninelli capogruppo a Palazzo Madama.

Il leader pentastellato non ha dubbi: «Questa sarà una settimana emozionante e decisiva per l’elezione dei presidenti delle due Camere». Il M5S ha rilanciato la propria disponibilità a dialogare con tutte le forze politiche, riconoscendo quelle che hanno vinto le elezioni del 4 marzo e che possono quindi contribuire alla formazione del prossimo Governo. «Chiediamo che si rispetti il risultato delle elezioni», ha avvertito Di Maio, che continua a lavorare perché la presidenza della Camera dei Deputati vada al Movimento.

Mentre si acuiscono le fratture interne al centro destra, Salvini che dialoga con i pentastellati, da un lato, e Silvio Berlusconi deciso invece a voler assumere il ruolo di antagonista del M5S, dall’altro, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’ Roberto Maroni, ex presidente della Regione Lombardia, si augura che Matteo Salvini diventi Presidente del Consiglio.

Diversa invece la sua posizione su una possibile alleanza tra Lega e M5S. Per Maroni è difficile immaginare una coalizione di Governo tra le due forze politiche, quando in molti territori e a Roma Movimento e centro destra si contrappongono.

Nella trasmissione in ‘Mezz’ora in più’ su Rai 3, l’ex presidente della Regione Lombardia ha poi auspicato un Governo di larghe intese per modificare la legge elettorale, parlando della necessità di introdurre il premio di maggioranza. «Poi si può tornare a votare. Dopodiché chi vince, governa», ha aggiunto.

Maroni è stato netto: «È giusto che la presidenza delle due Camere vada ai due partiti che hanno vinto le elezioni, ma ciò non riguarda l’alleanza di Governo». Nell’ipotesi che la Lega decida di allearsi con il Movimento, Maroni esclude di voler guidare una scissione. Alleanza che, secondo Salvini, non è impossibile.

«Noi adattabili. Finita l’era del vaffa, ma quella degli inciuci non comincerà», questa una delle dichiarazioni rilasciate da Beppe Grillo in un’intervista a ‘la Repubblica’. «Al Movimento preme affermare una visione per i prossimi vent’anni, definendo la vocazione e il ruolo dell’Italia nel lungo periodo», ha aggiunto.  Il M5S ha un capo politico, l’unico – secondo Grillo – a cui spetta il compito di fornire le risposte. «Come guida spirituale, terrò gli occhi aperti sul Movimento», ha concluso.

(chc)

 

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