Governo, il 79,3% degli utenti di Rousseau dice sì all’esecutivo Pd-M5s

Il 63.146 degli iscritti hanno detto sì al governo M5s-Pd. Il 79,3% ha votato per il sì mentre  il 20,7% ha detto no con 16.488 voti. A dare la notizia dopo più di un’ora è stato Luigi Di Maio durante una conferenza alla Camera dei Deputati.

«Quei 20 punti sono entrati tutti nel programma di governo del nuovo esecutivo. Sono contento del fatto che anche un cittadino molto lontano da Roma abbia potuto dire la sua e influire sulla politica e tutti i governi mondiali hanno guardato con ansia questa votazione. Noi abbiamo dato non solo la stabilità ma la continuità del presidente del Consiglio. Tutte le relazioni create – ha continuato – non saranno azzerate ma migliorate. Non sarà un governo di destra o di sinistra, ma un governo che farà cose giuste. Vorrei ringraziare Beppe Grillo, tutti i gruppi parlamentari e coloro che non si sono risparmiati a dare un governo all’altezza. Ora sappiamo che i nostri iscritti hanno votato sì a questo governo possiamo dire che siamo contenti di ciò che è stato svolto. Abbiamo dovuto mettere una toppa alle irresponsabilità che di certo non sono state nostre». Non sono mancate le polemiche e le accuse a Matteo Salvini. «Gli italiani hanno dovuto affrontare una crisi che è stata data da un gesto di irresponsabilità della Lega e di Matteo Salvini che non potrà lamentarsi delle cose giuste che farà questo governo perché ci potevi stare al governo ma hai deciso di metterti da parte», ha detto Di Maio.

Salvini ha subito risposto con una diretta su Facebook. «Io porto rispetto per gli utenti della Piattaforma, ma io penso che sarà più serio chiedere il parere di 60 milioni di italiani e non di 60mila simpatizzanti. Adesso Renzi, Grillo, Di Maio e la Boschi saranno al telefono epr spartirsi le poltrone. Sono contento che la Lega sia fuori. Noi abbiamo messo fine al governo per i troppi no e ancora si continua con il no. Luigi, amico mio, che si fa? I rifiuti ce li mangiamo?».

La notizia è stata data anche sul blogdellestelle.it che è entrato dalla fine delle votazioni in down.

Martedì 3 settembre si sono svolte infatti le consultazioni online sulla piattaforma Rousseau per decidere se il Movimento 5 stelle avrebbe dovuto far partire o meno il governo insieme al Partito democratico, con Giuseppe Conte come presidente del Consiglio e dopo più di un’ora sono arrivati i risultati. Alla votazione potevano partecipare  117.194 iscritti alla piattaforma da almeno sei mesi. Le consultazioni sono iniziate alle 9 e sono finite alle 18.

Il quesito sottoposto agli utenti è stato: «Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?».

Il programma

Sul blog delle Stelle, dove i pentastellati hanno dedicato un lungo post alle consultazioni, era possibile consultare la bozza del programma di governo Pd-M5s dove i temi principali sono: Taglio di 345 parlamentari, impedire l’aumento dell’Iva, taglio delle tasse, tutela del lavoro, avvio di un grande programma di investimenti per la tutela ambientale (green new deal) e per l’economia circolare, lotta alla criminalità organizzata, tutela e valorizzazione dei beni comuni. 

I commenti e le critiche

Già nei giorni precedenti le consultazioni le votazioni su Rousseau si sono susseguiti varie dichiarazioni e polemiche. Il 3 settembre, il primo ad augurare buon voto è stato proprio il leader del M5s, Luigi Di Maio che in un post su Facebook ha scritto:

Sempre Di Maio ai cronisti davanti Palazzo Chigi ha detto: «Vedremo quale sarà il risultato, ma abbiamo già vinto, perché tutta Italia e anche il resto del mondo sa che questo governo si formerà grazie al voto di italiani che, iscritti ad una forza politica, possono decidere senza delegare».

Anche il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, ha condiviso e ricordato l’appuntamento su Facebook:

Sul voto però gli esponenti politici del Movimento si sono spaccati. Da un lato ci sono i favorevoli come il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva che ha detto: «Ho votato sì su Rousseau. Certamente è un voto molto importante, espressione della democrazia diretta, del nostro movimento. Non è una questione di spaccature o meno. Questo è un voto che conta tantissimo». Dall’altro, ci sono esponenti come il senatore Gianluigi Paragone. «Ho votato no (e ho votato senza problemi tecnici)», afferma. 

A commentare il voto su Rousseau ci ha pensato anche Matteo Renzi«Non credo che il M5s voglia suicidarsi. Non credo ci siano dubbi. E’ arrivato il momento di un atto di responsabilità: con il voto non ci sarebbe solo un bagno di sangue per gli italiani ma anche per i parlamentari grillini», ha detto intercettato dalle telecamere del Tg La7 nei pressi del Senato. «L’accordo mi fa rosicare. Continuo a pensare del M5S quello che ho sempre pensato e loro pensano di me quello che hanno sempre pensato, per me è una medaglia. Tra avversari si fa un tratto di strada per salvare l’Italia». E sul leader della Lega ha detto: «Mandare Salvini a casa è una questione di igiene per le Istituzioni».

Immediata la risposta di Matteo Salvini su Twitter:  

Anche il vicesegretario Pd Andrea Orlando ha utilizzato Facebook per far sapere che non farà parte del governo Conte.

Subito dopo aver conosciuto i risultati hanno commentato sia Nicola Zingaretti che Matteo Salvini.

Anche Roberto Fico è intervenuto su Twitter scrivendo:

La Piattaforma: come funziona

Nella Piattaforma Rousseau il voto è considerato un momento fondamentale in quanto, attraverso questo, i membri possono esercitare la loro volontà generale. La Piattaforma è costituita da undici categorie: Lex Europa, Lex Parlamento, Lex Regionale, Lex Iscritti, E-Learning, Sharing, Call to action, Activism, Scudo della Rete, Fund Raising, Open Academy. Le prime quattro sezioni sono quelle in cui è possibile votare. Qui, vengono sottoposti proposte di legge o questioni di rilevanza nazionale e internazionale, dove spesso è richiesta una conoscenza approfondita dei temi. Per le proposte di legge, ad esempio, sono richieste competenze giuridiche e legislative, che non tutti gli utenti possiedono. Inoltre, qualsiasi tipo di modifica proposta deve essere sempre in linea con i principi e lo Statuto del Movimento. Al di là, delle competenze esiste anche un problema relativo alla vulnerabilità e alla trasparenza del sistema.

Nessuna parte terza infatti vigila e analizza i voti della Piattaforma e non dimentichiamo, inoltre, che Rousseau è stata vittima più volte di attacchi hacker da parte di Rouge_0, avvenuti uno nell’agosto 2017 quando era stata sottoposta la scelta del nome del candidato premier, uno a settembre 2018 quando pubblicò i dati sensibili di alcuni leader del Movimento, tra cui Virginia Raggi, Paola Taverna, Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli e uno il 18 febbraio 2019 durante le votazioni per il caso Diciotti. Non ha dato nessun segno di vita invece durante le consultazioni per il nuovo governo PD-M5s. 

Al riguardo il blog delle stelle il 3 settembre 2019 dopo le consultazioni ha scritto:

Nel corso dell’intera procedura di voto non è stato rilevato nessun attacco informatico diretto alla piattaforma Rousseau. Sono stati invece rilevati tentativi di attacchi nella giornata di venerdì 30 agosto 2019 che, tuttavia, il sistema ha respinto immediatamente confermando solidità e sicurezza della piattaforma“.

Le reazioni degli utenti

La partecipazione alla consultazione è stata altissima, ma altrettanta è stata l’attenzione rivoltale sia che si trattasse di simpatizzanti che non. Su Twitter trend come: maicolPD, PiattaformaRousseau, governogiallorosso sono stati in tendenza tutto il giorno. Gli utenti si sono infatti scatenati con simpatici post:

Ilaria Quattrone

Mi chiamo Ilaria Quattrone e sono nata a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, il 6 agosto del 1992. Dopo la laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all’Università di Messina, ho collaborato con il giornale online StrettoWeb dove mi sono occupata di cronaca e politica locale e grazie al quale ho ottenuto il tesserino come giornalista pubblicista. Mi sono laureata in Metodi e Linguaggi del Giornalismo dell'Università di Messina con il massimo dei voti e poi ho iniziato il master in giornalismo alla IULM. Da settembre a ottobre 2019 ho realizzato uno stage nella redazione dell'agenzia di stampa Adnkronos dove mi sono occupata di economia, politica e cronaca. Ho una passione per la cronaca giudiziaria e la politica, ma grazie al master ho iniziato a interessarmi al mondo del videogiornalismo e dei web reportage. Il mio sogno è di diventare giornalista d'inchiesta.

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