Transferwise, la startup che ha vinto la sfida contro le banche tradizionali

«Quando qualcuno mi chiede come mi sono venute tutte quelle idee innovative io rispondo che abbiamo guardato come funzionano le altre banche e abbiamo fatto il contrario». Era la fine degli anni ‘70 quando l’inventore del microcredito moderno e premio Nobel per la pace 2006, Muhammad Yunus, pensò a un sistema di prestiti destinati a imprenditori con poche risorse e impoveriti da un’inondazione che aveva piegato il Bangladesh, che mai avrebbero ottenuto credito dalle banche tradizionali.

Taavet Hinrikus e Kristo Kaarmann, i due fondatori di Transferwise

Quasi cinquant’anni dopo anche due ragazzi estoni hanno deciso di mettersi in diretta concorrenza con i gruppi bancari e anche loro per risolvere un problema di natura pratica: risparmiare nel processo di trasferimento di denaro da un Paese all’altro. Taavet Hinrikus, infatti, era il primo dipendente di Skype e aveva uno stipendio in euro, ma viveva a Londra e aveva bisogno di sterline. Kristo Kaarmann lavorava per Deloitte, un’azienda di servizi di consulenza e revisione, a Londra. Il suo salario era in sterline, ma aveva un mutuo in Estonia e doveva estinguerlo in euro. Trasferire lo stipendio ogni mese con le commissioni d’ingresso e le trattenute stava diventando troppo dispendioso. Taavet e Kristo ebbero una brillante illuminazione: “Ci devono per forza essere altre persone nella nostra stessa situazione!”. Così arriva l’idea e la loro startup diventa in meno di dieci anni un business da miliardi di dollari.

Con un fatturato di 117 milioni di sterline nel 2018 e una media di 4 miliardi di sterline di transazioni ogni mese, Transferwise è ora al primo posto in Europa tra le startup del comparto finanziario. E’ partita con due ragazzi e oggi ha 1600 dipendenti, un giro di clienti che si aggira attorno ai 5 milioni di persone e quasi ogni mese ci sono 10mila nuovi clienti business disposti ad appoggiarsi ai suoi servizi.

Funzionamento di Transferwise

La non-banca dell’Estonia consente a chi vive all’estero, ma ha un conto nel Paese di nascita di trasferire denaro e contemporaneamente di fare il cambio di valuta. I genitori che devono inviare i soldi ai figli oltre il confine del Paese non dovranno necessariamente rivolgersi alle banche che applicano un cambio proprio anziché reale. Per ogni transazione Transferwise risparmia fino a otto volte rispetto ad un bonifico estero perché la startup trattiene una commissione che si assesta solo intorno allo 0,5% della somma inviata. In che modo la società riesce a risparmiare? Dispone di molti conti correnti sparsi in tutto il mondo e collegati tra loro. Questo sistema consente di completare l’operazione in modo che il denaro non debba mai attraversare i confini dei vari Stati e, quindi, senza che vengano pagate le relative commissioni. Basta inviare a TransferWise il denaro con un trasferimento locale. E a quel punto, altri locali che stanno inviando denaro in direzione opposta si troveranno a finanziare il tuo trasferimento verso il tuo destinatario. 

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