Musica digitale, il K-Pop diventa virale con League of Legends

In questi giorni le K/DA si stanno affermando come il gruppo del momento nel particolare scenario della musica digitale.

Il video del loro singolo di debutto Pop/Stars, pubblicato il 3 novembre sulla piattaforma Youtube, ha raggiunto numeri da capogiro in poco più di due settimane. La clip ha già superato i 75 milioni di visualizzazioni, distanziando le hit di artisti di calibro internazionale.

Una crescita dal ritmo esponenziale che non accenna affatto a rallentare con il trascorrere delle ore. Ma quali sono i segreti che si celano dietro al successo virale di questa canzone?

 

Una prima particolarità sono i membri che costituiscono il gruppo: non si tratta di artisti in carne ed ossa, bensì di personaggi digitali. Parliamo di quella che in gergo si definisce una virtual band.

Una frontiera della musica già esplorata in passato dai britannici Gorillaz, forse i più illustri e longevi pionieri di questo particolare genere. Dove si cela dunque la novità?

Ebbene, le protagoniste in questo caso non sono avatar creati ad hoc: Ahri, Kai’Sa, Evelynn e Akali sono infatti personaggi utilizzabili nel celebre videogioco League of Legends, che vanta una vastissima community online.

Le nuove skin K/DA delle 4 eroine di League of Legends

Ai colori sgargianti del video e alle ipnotizzanti coreografie delle nuove pop star digitali fa eco il bilinguismo vocale di un team eterogeneo: da un lato le coreane Miyeon e Soyeon del gruppo K-pop (G)I-DLE; dall’altro le americane Jaira Burns e Madison Beer, cantanti emergenti della scena Pop statunitense.

Una collaborazione proposta anche in occasione della cerimonia d’apertura della finale dei Mondiali 2018 di videogame. Sul palco di Incheon, in Corea del Sud, le artiste reali hanno cantato il brano a fianco delle loro controparti virtuali, animate attraverso la computer grafica.

In molti sono già in attesa della prossima hit di queste nuove stars, o meglio, Pop/Stars.

Ivan Casati

Nasco nel marketing e mi riscopro nel giornalismo, sempre con un unico, grande filo conduttore: la mia passione per lo sport. Il mio sogno è raccontarlo, con la penna e con la voce.

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