Theresa May contro Donald Trump per i video dell’ultradestra britannica

Nella giornata di ieri Donald Trump ha postato su Twitter tre video anti-Islam pubblicati da un gruppo di estrema destra britannico. Si tratta di video pubblicati da Jayda Fransen, numero due di Britain First, gruppo fondato nel 2011 da membri del Partito Nazionale Britannico e che ha attirato l’attenzione sui social media denunciando «l’islamizzazione del Regno Unito». Nel primo dei tre video postati da Trump, intitolato «Un migrante musulmano picchia un ragazzo olandese sulle stampelle», si mostra un giovane dai capelli scuri che va incontro ad un ragazzo biondo sulle stampelle. Prima lo abbraccia, poi comincia a picchiarlo. Nella seconda clip, dal titolo «Un musulmano distrugge la statua della Vergine Maria», il protagonista è un uomo dalla barba lunga e nera, che prende una statua della Madonna e la getta a terra facendola a pezzi. Accanto all’uomo, un altro individuo con la barba nera ride di fronte al gesto violento. Nell’ultimo video, quelli che vengono definiti “bulli islamici” picchiano un ragazzino e lo spingono giù dal tetto di un palazzo uccidendolo: si sentono le urla della vittima circondata da uomini con il volto coperto, mentre uno di loro sventola una bandiera nera che ricorda quella dell’Isis.

La mossa del Presidente degli Stati Uniti è stata criticata dal portavoce del premier britannico Theresa May che ha definito la condivisione dei video «un errore».

“È sbagliato che il presidente abbia fatto questo”, ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che “Britain First cerca di dividere le comunità con l’uso di narrative dell’odio. I britannici a grande maggioranza respingono la retorica frutto di pregiudizi dell’estrema destra”. Alla presa di posizione della premier britannica ha risposto lo stesso Trump che in un nuovo tweet si è rivolto così alla May: «Theresa, non concentrarti su di me, concentrati sul terrorismo islamico che si sta facendo spazio in Gran Bretagna. Noi siamo a posto!». L’ondata di indignazione in Gran Bretagna è fortissima, con l’opposizione laburista che torna a chiedere che il governo May revochi l’invito rivolto al presidente americano subito dopo la sua elezione. Una visita di stato rimasta in sospeso in questi mesi, anche a causa delle precedenti polemiche che hanno messo l’uno contro l’altro i due leader, mettendo a repentaglio la Special Relationship tra Londra e Washington. (AM)

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