Tajani: «Uscire da Europa? Anacronistico». Junker: «solidarietà su migranti»

«Uscire dall’Europa sarebbe anacronistico», così ha detto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani all’incontro “The State of the Union” in corso a Firenze. A poche ore dalla svolta che potrebbe condurre al primo governo populista per un paese fondatore dell’Unione Europa, Tajani ha preso le difese proprio di Bruxelles. «L’Europa funziona? Non siamo perfetti – ha detto l’esponente di Forza Italia – molte cose vanno cambiate, ma cambiare significa migliorare».

All’incontro fiorentino sullo Stato dell’Unione organizzato dall’Istituto Europeo di Fiesole il tema principale toccato dai relatori ha riguardato la solidarietà tra i paesi. Sempre nel suo intervento, Tajani si è soffermato sulla questione dell’identità nazionale, spesso contrapposta alla presenza nei consessi europei. «Credere in un’Italia protagonista in Europa non significa non essere patrioti», ha dichiarato il presidente dell’Europarlamento. «Essere buoni italiani significa essere anche buoni cittadini europei».

Dopo Tajani, a Firenze ha preso la parola anche il presidente della Commissione europea Jean Claude Junker. Tra i temi del suo discorso, l’ex presidente lussemburghese ha toccato l’emergenza migratoria che in Italia avrebbe avvantaggiato le forze populiste. «Il Consiglio Europeo si sbrighi, il sistema di Dublino non funziona», ha detto Junker riferendosi alle politiche che obbligano i migranti a chiedere asilo nel primo paese europeo in cui arrivano.

«Non possiamo lasciare soli gli Stati che per ragioni geografiche sostengono il peso di crisi umanitarie internazionali», tanto che il presidente Junker ha richiamato tutti i paesi a compiere un maggiore sforzo di solidarietà per accogliere chi fugge da guerre, violenze e persecuzioni.

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