Russiagate, Trump dà l’ok all’interrogatorio e poi vola a Davos

Prima l’annuncio del nuovo piano infrastrutturale, poi le risposte ai cronisti sul caso Russiagate, infine l’atterraggio a Davos per presenziare al World Economic Forum: a cavallo tra Europa e Stati Uniti, sono ore fitte di impegni per Donald Trump.
Come dichiarato dallo stesso tycoon a decine di sindaci americani alla Casa Bianca, il budget degli investimenti pubblici da destinare nei prossimi dieci anni al rinnovamento infrastrutturale del Paese verrà alzato dagli attuali 1.000 a 1.700 miliardi di dollari. Di questi, Trump ha anticipato ne verranno riservati 25 alla costruzione dell’ormai celebre muro al confine con il Messico. In polemica con l’operato del presidente, all’incontro non hanno partecipato i sindaci di alcune delle principali “città santuario” (così sono stati ribattezzati i centri più accoglienti nei confronti degli immigrati) come New York, Los Angeles, Chicago e San Francisco. «Evidentemente chi ha scelto di boicottare questo evento ha messo le necessità degli immigrati criminali e illegali sopra l’America che rispetta la legge», ha polemizzato Trump.

Nuove dichiarazioni sono poi arrivate a pochi minuti dal decollo per la Svizzera, e hanno toccato il caldissimo tema del Russiagate. Alludendo a una possibile, imminente richiesta di audizione da parte del procuratore speciale Robert Mueller, The Donald ha spiegato: «Mi piacerebbe proprio essere interrogato, vorrei farlo il prima possibile e lo farei certamente sotto giuramento. Non vedo l’ora». Aggiungendo poi: «La vera notizia è che da parte mia non c’è stata alcuna collusione né alcun intralcio alla giustizia. Ho solamente risposto agli attacchi che ho ricevuto».

Giunto a Davos nel primo pomeriggio con un elicottero privato da Zurigo, Trump dovrà ora confrontarsi con chi ne ha recentemente criticato le politiche economiche, Angela Merkel su tutti. Il programma, tuttavia, prevede innanzitutto i colloqui con due alleati forti: la premier britannica May e il leader israeliano Netanyahu. I primi, veri botti arriveranno con tutta probabilità quando il presidente americano pronuncerà un discorso a difesa delle misure protezionistiche statunitensi proprio di fronte al gotha mondiale del libero mercato. (av)

Trump arriva a Davos a bordo dell’elicottero presidenziale (Fonte: Corriere.it)

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