Nuova Zelanda, altra strage di balene: morti 51 esemplari

Nuova Zelanda, altra strage di balene. Morti 51 esemplari - MasterX

Una nuova strage di cetacei ha coinvolto le spiagge della Nuova Zelanda: 90 balene si sono spiaggiate a Hanson Bay, nelle isole Chatham, a circa 800 chilometri a est dalle isole neozelandesi principali.

Lo staff del Dipartimento per la Conservazione ha constatato che circa 40 cetacei erano riusciti a ritirarsi, ma per le altre 51 balene pilota non c’è stato nulla da fare.

Gli spiaggiamenti dei cetacei non sono una novità in Nuova Zelanda. In media le autorità del posto ne affrontano 80 l’anno, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un solo animale. Non è però la prima volta che sulle spiagge neozelandesi avvengono spiaggiamenti di massa. Il caso più recente risale a meno di una settimana fa: più di 140 balene globicefale sono morte su una spiaggia nell’isola di Stewart dopo essersi arenate.

Il Dipartimento per la Conservazione, dopo essere stato allertato da un escursionista, è giunto sulla spiaggia di Mason Bay nella notte tra sabato 24 e domenica 25 novembre. Metà degli esemplari spiaggiati erano già morti, per gli altri invece, viste le condizioni critiche e le ridotte capacità di sopravvivenza, si è ricorsi all’eutanasia per evitare loro ulteriori sofferenze.

«È stata una decisione straziante. – ha detto Ren Leppens, direttore delle operazioni del dipartimento – Purtroppo però le probabilità di riportare in mare con successo le balene rimanenti erano estremamente basse». Leppens ha inoltre riferito che, negli stessi giorni, un altro gruppo di dodici balene si è arenato in un’altra spiaggia.

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Le cause di questi fenomeni non sono ancora chiare: secondo gli esperti potrebbe trattarsi di un errore di navigazione, dell’effetto delle maree o ancora dell’inseguimento da parte di un predatore. Numerosi studi sono stati condotti negli anni per riuscire a spiegare le cause che inducono i cetacei ad arenarsi sulle spiagge di tutto il mondo. Nonostante i passi da gigante, nel 40% dei casi è difficile individuare una causa precisa. I veterinari analizzano caso per caso sviluppando tecniche forensi per supportare le diagnosi, mentre i biologi provano a studiare i fenomeni su larga scala.

Tra le diverse ricerche, lo studio condotto un paio di anni fa dalla Nasa punta a studiare le anomalie generate dalla struttura interna del campo magnetico terrestre e dalle tempeste geomagnetiche come possibili cause degli spiaggiamenti di massa.

(m.s.)

Martina Soligo

26 anni, da Treviso a Milano per seguire il mio sogno. Laureata in Lettere all'Università Ca' Foscari di Venezia e in Editoria e Giornalismo all'Università degli studi di Verona, ora frequento il Master in Giornalismo e scrivo per MasterX. Sogno di diventare una grande giornalista sportiva.

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