Un gruppo di 16 stati, guidato dalla California, ha fatto causa all’amministrazione Trump contro la dichiarazione di emergenza nazionale per finanziare il muro con il Messico, bypassando il Congresso.
Nella citazione, si sostiene che il presidente ha violato in modo evidente la separazione dei poteri, usando come pretesto una crisi inventata col fine di dichiarare l’emergenza. «Per ammissione dello stesso presidente – scrivono i ricorrenti – la dichiarazione di emergenza non era necessaria».
L’EMERGENZA NAZIONALE: IL PERCHE’ DELLA NUOVA MOSSA DI TRUMP
Donald Trump aveva annunciato la dichiarazione dell’emergenza nazionale al confine con il Messico durante un suo discorso alla Casa Bianca. «Non è solo una questione di promesse elettorali – ha spiegato quattro giorni fa – c’è una vera e propria crisi della sicurezza. Dire che il muro non funziona è una bugia. Il muro è necessario per fermare droga e crimini».
Questa mossa dovrebbe mettere a disposizione della Casa Bianca oltre 8 miliardi di dollari per la costruzione del muro anti immigrazione. Dopo un lungo braccio di ferro con i democratici che aveva provoato 35 giorni di shutdown di tutti i servizi federali, il Congresso aveva concesso al presidente un pacchetto che prevede 1,375 miliardi di dollari che non sarebbero serviti per il muro, come chiedeva il tycoon, ma per nuove recinzioni metalliche su 88 km.
I democratici, guidati da Alexandria Ocasio-Cortez e il collega Joaquin Castro, hanno annunciato che presenteranno una legge in grado di bloccare la dichiarazione di emergenza. Per essere approvata la norma dovrebbe raccogliere il consenso della metà dei rappresentanti repubblicani di Camera e Senato, già apertamente contrari alla scelta di Trump. Secondo la rete tv Abc, il dipartimento di Giustizia ha dichiarato che i giudici quasi certamente bloccheranno l’emergenza nazionale per finanziare la costruzione del muro. La Casa Bianca, quindi, dovrebbe ricorrere in appello
