Bitcoin, chi nel 2010 ne comprò 100 euro oggi ha 430 milioni

Chi nel 2010 ha comprato 100 euro di bitcoin oggi ha circa 430 milioni di euro. Negli ultimi dodici mesi il suo valore è cresciuto in modo esponenziale fino al record di 10.000 euro sfondato oggi, 5 dicembre 2017. Un aumento spaventoso, tanto da far credere a molti che la bolla sia in procinto di esplodere, lasciando gli investitori con null’altro che carta straccia. Di certo, il bitcoin rappresenta la moda del momento.

È stato ideato a fine 2009 da Satoshi Nakamoto, pseudonimo che ancora cela l’identità di uno sconosciuto. Qualcuno ha supposto che questo sconosciuto possa essere Elon Musk, che però ha negato in un tweet:


Ciò che è certo è che il bitcoin ha cominciato a essere scambiato all’inizio del 2010. Nei primi sei anni e mezzo la valuta elettronica ha subito una lenta evoluzione e con l’accelerazione dell’ultimo periodo al momento non si vede un orizzonte ben definito: il bitcoin potrebbe scoppiare domani mattina, come potrebbe crescere ancora per mesi, se non per anni. Molto dipenderà dalla sua diffusione come moneta di scambio.

Un bitcoin, dicevamo, al momento ha oltrepassato la capitalizzazione di 200 miliardi di dollari e i 12.000 dollari (10.000 euro) di valore. Una cifra enorme se si pensa che a inizio novembre 2015, quindi appena due anni fa, valeva 356 euro, ovvero circa 30 volte di meno. Il 22 maggio del 2010, un programmatore di nome Laszlo Hanyecz spese 10.000 bitcoin per due pizze della catena Papa John’s. Acquisto celebrato ogni anno dai cultori della criptomoneta con il Bitcoin Pizza Day. Hanyecz credeva che le monete che aveva generato (la peculiarità dei bitcoin è proprio che ognuno può contribuire a crearne un pò) valessero circa 0,003 dollari l’una, o, considerando il cambio di quel tempo, 0,0023 euro.

Le pizze, costate poco più di dieci euro l’una, hanno impedito a Hanyecz di diventare molto, molto ricco. Facendo due calcoli, nel 2010 con cento euro si potevano comprare 43.478 bitcoin. Chiunque avesse avuto l’ardire di “buttare” cento euro in una criptovaluta sconosciuta senza la possibilità di prevederne lo sviluppo, anziché in dieci pizze di Papa John’s, adesso si ritroverebbe con un tesoro elettronico del valore di, all’incirca, 430.000.000 di euro.

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