Ciao Nadia, guerriera coraggiosa

“Niente per noi sarà più come prima”. L’annuncio straziante è quello della sua redazione, Le Iene, quella che l’ha accolta grazie a “un colpo di fulmine”.

Nadia Toffa non ce l’ha fatta e dopo due anni di malattia si è spenta all’età di 40 anni, appena compiuti. Non ha perso la sua battaglia perché si è distinta, facendo conoscere al mondo questo male incurabile che grazie al suo coraggio, oggi, molti chiamano con il suo nome, cancro. 

Sempre sorridente, come nel suo ultimo post con la cagnolina Totò e un messaggio, postato lo scorso primo luglio, che sembra quasi un saluto ai follower e ai tanti che hanno lottato da lontano insieme a lei. “Vi bacio tutti tutti tutti”, aveva scritto. 

 

 

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Io e Totò unite contro l’afa 🔥💪🏻🔥! E dalle vostre parti come va? Vi bacio tutti tutti tutti N

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Aveva avuto coraggio, Nadia. Aveva raccontato all’Italia intera del suo male. Tante le interviste televisive ma soprattutto un libro, Fiorire d’inverno, in cui si era lasciata andare al racconto più vero e sincero sulle paure che stava provando. “Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all’improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell’ultima carta”, aveva scritto nella prima pagina del libro. 

La caparbietà l’ha sempre contraddistinta, dalle inchieste davanti alla telecamera al fatto di aver definito la sua malattia un dono. E a lungo, per questa frase, è stata attaccata per poi precisare: “Ovviamente è una sfiga, ma che ho saputo trasformare in un dono per quel che riguarda la forza che ha saputo tirarmi fuori”.

Il saluto più difficile, però, lo ha firmato la sua redazione che ne piange adesso il sorriso, la dolcezza e l’energia.

 

Anche il collega Nicola Savino ne ha voluto ricordare l’allegria. 

 

 

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Come potrò dimenticare il coraggio,l’allegria,la tua faccia sempre vicinissima? Buon viaggio guerriera❤️ #nadiatoffa

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Ma più di ogni altra cosa Nadia aveva una paura, lasciare sola la mamma Margherita, sempre presente durante le terapie della figlia. “Ho paura che mia madre resti sola. Penso che le madri non dovrebbero mai restare da sole, senza i figli. È troppo”, aveva raccontato al Corriere della Sera. 

“Il Signore mi ha dato una sfida che potrò non vincere ma l’importante è mettercela tutta, combattere sempre”. Ed è stato proprio così, con una forza indescrivibile e il sorriso sempre sulle labbra.

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