Le 60 candeline di Barbie, mini-icona senza tempo

Bionda, occhi azzurri, fisico slanciato e da sempre innamorata del suo Ken Carson. Barbie, la bambola che ha fatto impazzire migliaia di bambine, soffia le candeline per i suoi 60 anni. E sì, non è invecchiata neanche un giorno da quel 9 marzo del 1959, quando esordì nel New York Fair, vestita con un costume da bagno zebrato, la pelle chiara e i capelli neri raccolti con una lunga coda. Solo nel primo anno della sua uscita, si vendettero circa 350.000 pezzi. Cifre modiche in confronto agli esemplari comprati adesso. Di fatto, Barbie continua a trionfare nel mercato del giocattolo con ricavi che superano il miliardo di dollari. Nonostante la crisi e il passare della moda, la bambola più amata dalle bambine di tutto il mondo è ancora considerata un importante componente della famiglia. E non solo lei, anche il suo compagno Ken, il cane, la casa con piscina, il camper e la macchina decapottabile.

Barbie vestita da passeggio con logo

Ma facciamo un passo indietro e torniamo negli anni ’60. In quell’epoca le bambine si divertivano con bambolotti che assomigliavano a bambini, non con giocattoli dalle sembianze adulte. Ma la figlia dell’americana Ruth Handler, Barbara, non era come le sue coetanee perché le piaceva dare dei ruoli adulti ai suoi bambolotti. Da lì la proposta della signora Handler al marito Elliot, cofondatore della casa di giocattoli Mattel, di fare una linea di bambole che avessero l’aspetto di donne adulte. Inizialmente l’idea non entusiasmò il signor Handler ma non ci volle molto per convincerlo. In Germania trionfava Bill Lilli Doll, la bombola tedesca ispirata al personaggio dei fumetti di  Reinhard Beuthien. Elliot trasse spunto da quel giocattolo europeo per realizzare la propria linea di bambole. Barbara Millicent Roberts è infatti il nome completo di Barbie, in omaggio alla figlia del cofondatore di Mattel.

Ken e Barbie vestiti da sera.

Nel corso dei suoi 60 anni, più che cresciuta, Barbie si è evoluta. Perché oltre a essere un giocattolo, rappresenta un simbolo: quello della donna indipendente e intraprendente. Non più l’incarnazione della perfezione, bensì la fonte di ispirazione per diventare ciò che uno desidera. «La missione di Barbie è quella di ispirare il potenziale infinito che c’è in ogni bambina. Le bambine hanno sempre giocato a ricoprire ruoli differenti e intraprendere carriere di ogni tipo», ha specificato la Vice Presidente Senior e Direttrice Generale di Barbie Lisa McKnight.

 

La prova di questa filosofia si ha con la nuova iniziativa del gruppo Mattel che in occasione della Festa Internazionale della Donna, ha voluto omaggiare personalità femminili del passato e del presente, nonché volti che rompono una volta per tutte con gli schemi sociali. Tre le protagoniste ci sono Amelia Earhart, prima aviatrice ad attraversare l’Oceano Atlantico, Katherine Johnson, colei che creò un pool di sole donne assunte dalla NASA come “computer umani” per calcolare la traiettoria del primo volo Americano nello spazio e Nicola Adams, campionessa di boxe inglese, due volte vincitrice della medaglia d’oro. E in versione giocattolo Barbie appare anche Frida Kahlo, pittrice iconica, riconosciuta in tutto il mondo per il suo stile unico.

Barbie a bordo della sua macchina decapottabile.

In prima fila per il Cin Cin alla salute di Barbie ci sono molti marchi di moda, come Patrizia Pepe che ha lanciato l’esclusiva capsule collection BARBIE BY PATRIZIA PEPE. Non è da meno l’iniziativa di Sergio Tacchini che trasferirà lo stile della bambola sui campi da tennis con delle capsule per donna e bambini con tutti gli accessori firmati in co-branding. Anche Sephora continua la sua partnership con Barbie, mettendo in vendita rossetti, pennelli, un mascara, una palette e maschere per viso, piedi, mani e capelli inspirati alla bambola più amata di sempre.

Barbie compie 60 anni: il mito che non tramonta mai-MasterX
Barbie viaggiatrice con accessori

 

Nessuno vuole rinunciare a festeggiare questo grande traguardo, Barbie brilla ancora di luce propria.  Nel suo curriculum sono annotate ben otre 200 carriere. La bambola ispiratrice di stilisti e designer è stata astronauta, giornalista, cuoca, ballerina, sportiva..E non solo, senza distinzioni di nazionalità, religione e costume ha assunto tutti i ruoli della società al fine di schierarsi a favore dell’emancipazione femminile. La celebre bambola della Mattel ha trionfato anche al cinema con 36 film e diventata la protagonista di video su You Tube e di videogiochi nel piccolo schermo.

Come se non bastasse, c’è anche chi scelse di dedicarle una canzone. È l’anno 1997 e uno sconosciuto gruppo pop danese, gli Aqua, incide Barbie Girl. È il primo singolo del gruppo a livello europeo: il successo è assicurato. Dopo sessanta anni, Barbie si riconferma un mito, una mini icona mondiale che ha decorato l’infanzia di decine di generazioni. Perché Barbie si conferma un amore senza tempo.

 

Virginia Nesi

LAUREATA IN SCIENZE UMANISTICHE PER LA COMUNICAZIONE A FIRENZE. HA DUE MASTER IN GIORNALISMO: UNO REALIZZATO ALL'UNIVERSITÁ SAN PABLO DI MADRID E L'ALTRO ALLA IULM DI MILANO. APPASSIONATA DI POLITICA ESTERA E SOCIETÁ, HA VINTO IL PREMIO "WALTER TOBAGI 40 ANNI DOPO" E LA MENZIONE SPECIALE AL PREMIO VERA SCHIAVAZZI. HA SCRITTO "MEZZO SOSPIRO DI SOLLIEVO"(PIEMME).

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