La psicosi del coronavirus contagia Milano

Il virus cinese sta seminando il panico da Oriente a Occidente. Anche una semplice influenza può generare terrore e l’ennesimo caso di falso allarmismo è arrivato a Milano. Nella notte del 26 gennaio, una madre e una figlia provenienti dalla città di Wuhan sono state ricoverate per un presunto contagio, rivelatosi poi un banale malanno stagionale. É il primo caso sospetto di coronavirus riscontrato dalla rete di sorveglianza
lombarda che tiene in allerta tutte le autorità sanitarie del mondo.

Le due donne, appena rientrate dalla città considerata l’epicentro dell’epidemia, si erano presentate al Fatebenefratelli accusando sintomi influenzali. Come da protocollo quindi, sono state immediatamente trasferite al centro di riferimento per le malattie infettive dell’ospedale Sacco e ricoverate in isolamento.

Morti e contagi in aumento: capodanno cinese sospeso

Il bilancio ufficiale delle ultime ore è salito a 80 decessi e oltre 2744 contagiati. Numeri che hanno costretto il governo cinese a prorogare i festeggiamenti del capodanno. La popolazione sarebbe dovuta tornare a lavorare il 31 gennaio, dopo sette giorni di celebrazioni per il nuovo anno lunare e l’avvio di un nuovo ciclo zodiacale.

Per motivi di sicurezza però, Il periodo di ferie è stato prorogato per «limitare i movimenti della popolazione», hanno riportato i media statali. Anche in Italia, la Chinatown milanese ha sospeso i festeggiamenti e il famoso dragone di carta non sfilerà quest’anno.

Via Paolo Sarpi era stata addobbata a festa per prepararsi al capodanno cinese. Erano previsti una serie di eventi dal 25 gennaio al 2 febbraio.  Il corteo sarebbe dovuto partire da piazza Gramsci per passare attraverso la via con la più alta concentrazione di attività commerciali cinesi e concludersi in piazza Baiamonti. Le decine di morti però, non hanno lasciato altre alternative se non quella di bloccare i festeggiamenti. 

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