Presentazione

Una scuola per il giornalismo multimediale

Come si diventa giornalisti, oggi in Italia? E poi, soprattutto di quali giornalisti ci sarà bisogno nei prossimi anni nel nostro Paese, come in tutta l’Europa? Due punti fermi segnano, ormai da anni, l’orientamento della professione, delle imprese e del mondo della ricerca: il mestiere del giornalista trova nelle scuole la migliore formazione possibile; la costruzione del bagaglio professionale del nuovo giornalista non può che essere improntata all’orizzonte della multimedialità. 
Per formare un giornalista la strada è, nella pratica, ancora quella della tradizione. E’ una strada faticosa. E’ necessario cercare, trovare e verificare le notizie con attenzione, scrupolo e onestà, per restituirle poi al pubblico nel modo più fedele e trasparente. Ma il giornalista deve essere capace di fare tutto ciò nelle forme più adatte alla molteplicità dei mezzi d’informazione che sono accessibili ai cittadini, dai quotidiani alla televisione, dalla radio ai periodici, fino ai nuovi strumenti: il web, il telefono, i canali digitali multimediali.
 Il nuovo giornalista deve essere in grado di fare lo stesso lavoro dei vecchi cronisti, che hanno costruito la storia e la tradizione della professione. Deve però avere le competenze per potere usare tutti gli strumenti, vecchi e nuovi, che lo sviluppo tecnologico ha costruito. Deve, soprattutto, sapere interpretare i bisogni, le aspettative e i desideri dei cittadini che leggono, vedono, sentono e cercano informazioni per vivere consapevolmente nel mondo.
 Solo la scuola, non più la vecchia gavetta, è in grado di offrire e formare queste competenze e le conoscenze indispensabili. Non perché la scuola formi un giornalista completo, pronto alle sfide più complesse della sua professione, ma perché la scuola è l’unica strada che possa costruire l’apertura mentale, la duttilità professionale, l’intelligenza del futuro che permetteranno di interpretare, con acume e prospettiva, tutte le sfide che il futuro della Società dell’informazione riserverà ai nuovi giornalisti. Guarda il video di presentazione

Obiettivi

I giovani giornalisti usciti dal Master hanno un profilo professionale netto. Sono in grado di lavorare con le notizie (quelle della cronaca e quelle delle singole specializzazioni tematiche, a seconda delle inclinazioni personali). Sono in grado di fare questo lavoro nei diversi ambienti professionali e tecnologici che il mercato del lavoro offrirà loro: stampa quotidiana e periodica, televisione o radio d’attualità e di approfondimento, web, blog, canali multimediali.
Al termine di un duro biennio di studi e lavoro, il profilo giornalistico è quello di un professionista che conosce il lavoro della cronaca, della redazione e, a questo bagaglio, unisce le competenze per comprendere le necessità dell’impresa editoriale e del mercato, nella consapevolezza della responsabilità sociale della professione giornalistica.